È una pianta erbacea perenne, con fusto eretto abbastanza robusto, che può raggiungere i 60 cm di altezza, ha fiori gialli che ricordano margherite che si sviluppano nel periodo compreso tra giugno ed agosto. Sia i fiori che le radici emanano un forte profumo aromatico che in alcuni soggetti può scatenare lo starnuto.
Parte usata: Fiori, rizomi
Caratteristiche:
L’arnica cresce bene in Scandinavia, nella Penisola Iberica e nei Carpazi, mentre non si trova nelle Isole Britanniche ed è abbastanza rara in Italia dove cresce bene sui terreni e sui pascoli delle Alpi e dell’Appennino settentrionale. Si tratta di una pianta che si sviluppa sui terreni poveri e silicei, soprattutto in zone montane comprese tra 500 e 2500 metri di altitudine, mentre è assente nelle pianure.
Scienza:
Uno studio scientifico condotto nel 2007 ha evidenziato come l’arnica, applicata sotto forma di gel, può determinare lo stesso effetto benefico che può sortire l’applicazione di un gel contenente ibuprofene (FANS, farmaco antinfiammatorio non steroideo). La sua attività antinfiammatoria è ascrivibile ai lattoni sesquiterpenici, capaci di ostacolare la liberazione di sostanze proinfiammatorie
Assunzione:
L’arnica è molto utilizzata in omeopatia: in commercio si trova soprattutto sottoforma di tintura madre alle diverse diluizioni decimali, in granuli, globuli con le diverse diluizioni centesimali e come pomata. Bisognerebbe assumere 3-5 granuli per volta, per via sublinguale, lasciandoli sciogliere piuttosto lentamente, evitando di masticarli e di inghiottirli.
Uso:
L’arnica si usa nella cura di contusioni, traumi, distorsioni, ecchimosi, dolori muscolari e articolari, foruncoli, eczemi, punture d'insetto, emorroidi e come antinfiammatorio; non è un caso, quindi, che questa pianta fosse definita, in passato, come “panacea dei caduti
Storia:
Non esistono testimonianze molto antiche circa l’uso dell’Arnica perché cresceva in zone isolate di montagna; le prime notizie sull’arnica risalgono al XV secolo. Sembra che il termine arnica derivi dal greco e significhi starnuto poiché l’odore particolare di fiori e radici portava a starnutire. In Francia l’arnica è conosciuta come Tabac des Vosges, letteralmente “Tabacco dei Vosgi”, mentre in Italia è anche conosciuta come “Tabacco di montagna”: questo perché, una volta, le sue foglie essiccate venivano impiegate per produrre una sorta di economico (ed autarchico) tabacco da fiuto.
Effetti:
L’arnica viene impiegata solo per uso esterno ed a livello topico, ma non va mai utilizzata su ferite aperte, abrasioni, piaghe o ustioni perché potrebbero verificarsi dolorose forme di dermatite. Anche quando usata per via topica può produrre fenomeni di sensibilizzazione. Non va assunta per via orale perchè tossica se ingerita in grandi quantità: può causare tachicardia, cefalee, palpitazioni, vertigini, gastroenteriti, emorragie interne del tratto intestinale, turbe vasomotorie e addirittura la paralisi ed il collasso cardiocircolatorio.
Principi curativi:
Questa pianta può essere usata come rimedio naturale nei seguenti casi:
- Malattie ortopediche
- Malattie reumatiche