Pianta dallo stelo sottile, che raggiunge anche il mezzo metro di altezza. Ha fiori composti, di colore azzurro intenso, e foglie molto sottili ricoperte di una lieve lanugine.
Cresce dalla regione mediterranea fino a quella montana; se ne utilizzano i capolini.
Raccolta: Dal mese di maggio si raccolgono prima i fiori, recidendoli appena al di sotto dell’involucro e successivamente le foglie.
Conservazione: I capolini si pongono a seccare all’ombra in un luogo aerato e si conservano in recipienti di vetro o porcellana lontano dalla luce.
NOTIZIE E CURIOSITA'
Deve il nome al centauro Chirone che, secondo la leggenda, era esperto di medicina. Cyanus deriva dal greco e vuole dire "azzurro". Il nome fiordaliso invece ha poco a che vedere la centaurea perchè deriva dal francese "fleur de lys" (fiore del giglio), in quanto il giglio era il fiore dei regnanti di Francia, i Borbone. Il fiordaliso vero era il fiore degli imperatori tedeschi Hohenzollern.
PRINCIPI ATTIVI
Flavonoidi, antociani, pectine.
VIRTU' TERAPEUTICHE
Leggermente astringenti, antiinfiammatorie, diuretiche, tossifughe.
Questa comune pianticella dal fiore di un azzurro caratteristico ha un valido impiego in campo oculistico. La sua acqua distillata, peraltro non ottenibile con procedimenti domestici, viene usata come collirio astringente per gli occhi arrossati; nella pratica erboristica casalinga si può impiegare l’infuso per un trattamento esterno decongestionante disarrossante delle palpebre e delle zone attorno agli occhi.
Analoga azione antinfiammatoria viene esercitata sulle mucose della bocca e della gola. Per uso interno si può impiegare il Fiordaliso come blando tossifugo, diuretico, e astringente intestinale. L’azione astringente e antinfiammatoria è dovuta prevalentemente alla presenza di polifenoli, tra cui flavonoidi e antociani; questi ultimi sono responsabili del bel colore azzurro dei petali.