Pianta grassa perenne a foglie carnose, piane con margine seghettato, piuttosto larghe, brevemente picciolate ed alterne, rimpiccioliscono verso l'infiorescenza. Il fusto è prostrato per un tratto, poi eretto, glabro e di colore rossastro. L'infiorescenza è una cima densa e corimbosa, i fiori sono ermafroditi, pentameri, attinomorfi; il calice è formato da cinque sepali, la corolla da cinque petali, lunghi circa cinque millimetri, purpurei.
VIRTU' TERAPEUTICHE
Con l’Erba di San Giovanni in alcuni ospedali si curano ustioni di secondo grado, evitando perfino l’intervento chirurgico, ma tutto questo viene fatto da medici esperti che studiano trattamenti adeguati da anni; dunque, in casa, accontentiamoci di trattare mali piccoli con queste piante: si applichi sulla parte interessata, la foglia fresca ben lavata e contusa e si fasci con una benda di garza. Si rinnovi la foglia due volte al giorno.
Il Sedum Telephium è un ottimo rimedio anche contro CAlli, Contusioni, emorroidi e persino verruche.
CURIOSITA'
Molte sono le erbe soprannominate “di San Giovanni”, tra le quali ricordiamo l'Iperico, l'Artemisia, il Rosmarino e l'Aglio, ma solo questa pianta è stata chiamata così. Il suo nome potrebbe derivare dal latino sedeo, “io mi siedo”, riferito al fatto che il fusto è adagiato sul terreno. In alcune regioni viene anche chiamata “erba dei calli” perché capace di far sparire i calli dei piedi.
Nelle campagne del Nord, fino al secolo scorso, una ragazza che avesse intenzione di sposarsi doveva piantarne due fusti l'uno vicino all'altro in un vaso da tenere in casa: se crescevano in modo uguale il matrimonio era destinato a durare, se crescevano in maniera non omogenea la vita non sarebbe stata facile, se uno appassiva, la morta dell'amato sarebbe stata probabile.
Rientra nell'elenco di erbe da raccogliere la notte di San Giovanni e i suoi usi sono strettamente correlati all'evento in se. Si può tuttavia usare come attivatore per incantesimi di guarigione della pelle e per propiziare un matrimonio felice.